Cambio da legale a solare: tutto quello che devi sapere per ottobre 2023
L'ora solare è dietro l'angolo. Il 29 ottobre 2023, nella notte tra sabato 28 e domenica 29 ottobre, dovremo riportare indietro le lancette dell'orologio di un'ora. Ma sarà davvero l'ultimo cambio d'ora?
Un ritorno all'ora solare
L'ora solare fa il suo ritorno, regalandoci un'ora in più di sonno nella notte tra sabato 28 e domenica 29 ottobre. Tuttavia, a seguito del cambio, le giornate si accorceranno progressivamente, con il buio che si farà sentire prima durante le serate.
Il dibattito continua
Nonostante il dibattito in corso da anni, l'Unione Europea non ha ancora raggiunto un accordo sull'abolizione del cambio d'ora. Questa pratica, che prevede il passaggio tra l'ora legale e quella solare, continua a suscitare pareri contrastanti.
Probabilmente non sarà l’ultima volta, perché nonostante il dibattito in corso da anni l’Unione Europea non ha ancora raggiunto un accordo sull’abolizione del cambio d’ora che era stato proposto agli stati membri. Sono infatti molti i pro e i contro del passaggio ora solare/legale Eppure si è paventata l'abolizione del passaggio dall'ora legale a quella solare per ridurre il peso delle bollette dell'energie su famiglie e imprese. Sarebbero infatti molti i risparmi derivanti dal mantenimento, tutto l'anno, dell'ora legale.
Attenzione al sonno
Domenica 30 ottobre 2022, con il ritorno dell'ora solare, si dormirà un'ora in più ma le sere successive diventerà buio prima. Le giornate si fanno più brevi, farà buio prima ma guadagneremo un’ora di sonno. Questo cambio d’orario, com’è noto, arrecherà disturbi al sonno di moltissime persone, il consiglio degli esperti è quello di non modificare i propri stili di vita per non disturbare il delicato equilibrio del meccanismo sonno/veglia. Quindi mantenere gli orari di sveglia e riposo compensando il disagio dei primi giorni con qualche “piccola” pennichella. Alcuni apparecchi elettronici, come i computer, modificano l'orario in automatico.
Passaggio ora legale/solare: pro e contro
Le opinioni sul passaggio tra ora legale e solare sono divise. Mentre alcuni sostengono che il mantenimento dell'ora legale per tutto l'anno porterebbe a notevoli risparmi energetici, altri temono che possa disturbare il sonno e influenzare negativamente il benessere generale.
Da alcuni anni si discute in effetti della possibilità di dire addio al passaggio ora legale/solare: più ore di luce durante il pomeriggio ridurrebbero la necessità di illuminazione e riscaldamento presso le sedi produttive; di contro, la mattina sarebbe più buia con la necessità di ulteriore illuminazione pubblica, ma trattandosi di ore pre-lavorative, l’impatto sui consumi di uffici e fabbriche, ad esempio, sarebbe di gran lunga minore.
Una Consultazione pubblica UE e condotta nel 2018-2019 si era tradotta a suo tempo in un plebiscito in questo senso: su 4,6 milioni di cittadini europei interpellati, l’84% aveva chiesto di eliminare il cambio annuale dell’ora, da solare a legale e viceversa.
Mantenere l’orario legale d’inverno consentirebbe di beneficiare di giornate di luce solare “più lunghe” (pur se al costo di mattine più scure), così da sfruttare meglio il tardo pomeriggio negli uffici. Ad accusare la perdita di ore di luce al mattino, invece, sarebbero le aziende agricole.
Le stime sui risparmi derivanti dall'ora legale
Secondo uno studio a cura del Centro Studi di Conflavoro PMI, mantenere l’ora legale farebbe invece risparmiare 2,7 miliardi di euro nel 2023 sui consumi dell’elettricità, applicando gli attuali prezzi alle 147 ore di luce naturale in più che si guadagnerebbero mantenendo l’ora legale. Il beneficio economico stimato andrebbe a vantaggio delle casse dello Stato e di quelle dei provati, famiglie e imprese.
Risparmi energetici
Uno studio condotto dal Centro Studi di Conflavoro PMI ha stimato che mantenere l'ora legale consentirebbe di risparmiare 2,7 miliardi di euro nel 2023 sui consumi di elettricità. Questo risparmio si tradurrebbe in benefici economici per lo Stato e per i cittadini, contribuendo a ridurre le bollette energetiche.
Secondo alcuni studi dell’Europarlamento precedenti ai rincari energetici, il cambio di orario faceva guadagnare in media nella UE lo 0,34% dell’energia consumata a livello UE, seppur con variazioni significative tra gli Stati. In Italia, secondo i dati del gestore della rete elettrica nazionale Terna, i sette mesi di ora legale comportavano una riduzione nei consumi di corrente elettrica di circa 420 milioni di chilowattora ogni anno (erano 567 milioni nel 2017 e 640 milioni nel 2009).
Dal 2004 al 2021 il risparmio è stato di circa 1,8 miliardi di euro. Considerando però i prezzi attuali, il risparmio 2022 e 2023 sarebbe di molto maggiore.
Il futuro dell'ora solare
L'ora solare resterà in vigore fino al 30 marzo 2024, dato che a partire da domenica 31 marzo 2024 tornerà l'ora legale, che contribuirà ulteriormente a farci accorgere del graduale allungamento delle giornate.
Questo cambio di orario ha luogo, come sappiamo, l’ultima domenica di ottobre di ogni anno e fa parte della Direttiva Europea 200 / 84CE, che prevede anche l’applicazione dell’ora legale alla fine di marzo. Questo regolamento è obbligatorio in tutti i paesi membri dell’UE e mira a ottenere risparmi energetici e sfruttare le ore di luce naturale. Rappresenta anche un vantaggio per settori come i trasporti e le comunicazioni, per la sicurezza stradale, le condizioni di lavoro, la salute, il turismo e il tempo libero, come sostenuto dalla Commissione europea nel 1999. Tuttavia, nel 2018 l’Europa ha avviato una consultazione pubblica che ha coinvolto i cittadini europei. Oltre l’80% delle persone che hanno partecipato (circa 4,6 milioni) si sono dette favorevole alla’abolizione dei cambi. Alla luce di questo risultato, la Commissione ha proposto di porre fine a questa pratica e di avere l’ultimo cambio di orario a marzo 2019, cosa che non è avvanuta vista la mancanza di consenso tra gli Stati.
Ciò ha indotto l’ Europa a ritardare l’eventuale annullamento del cambio orario.
L'abolizione del cambio dell'ora solare/legale
I sostenitori della proposta di abolire il cambio dell’ora pensano che lo spostamento delle lancette provocherebbe un danno alla salute. Va detto che alla consultazione europea hanno partecipato in larga parte i cittadini dei paesi del nord Europa (a cui non giova l’ora legale). Dall’altra parte, l’ora legale garantisce un notevole risparmio energetico in alcuni paesi dell’unione grazie all’aumento delle ore di luce. In particolare, la possibilità di avere più luce disposizione favorisce soprattutto i paesi del Sud Europa, mentre in quelli del Nord le giornate durante l’estate sono già molto lunghe a causa della vicinanza con il Polo Nord. Nel caso dell’Italia, invece, se con l’ora solare, ormai prossima, il sole nei mesi estivi sorgerebbe alle 4.30 del mattino e tramonterebbe alle 20. Con l’ora legale, ossia con lo spostamento in avanti delle lancette, il periodo di luce tra alba e tramonto va dalle 5.30 alle 21. E’ chiaro che un’ora di luce tra le 4.30 e le 5.30 è meno utile di un’ora di luce tra le 20 e le 21. E questo permetterebbe di utilizzare meno l’elettricità, risparmiando in bolletta e in emissioni.
Scegliere il fuso orario adeguato
In futuro, ogni paese dell'Unione Europea dovrà decidere quale fuso orario adottare, eliminando così il cambio d'ora ma permettendo a ciascun paese di scegliere l'orario più adatto alle proprie esigenze.
In definitiva, il cambio d'ora continua a suscitare discussioni e dibattiti. Per ora, preparatevi a riportare indietro le lancette e godetevi un'ora in più di sonno nella notte del 29 ottobre 2023.
Infatti, iste le divergenze di opinione tra i singoli Stati, la Commissione ha stabilito che ogni Paese dovrà scegliere quale orario adottare. In sostanza, non ci sarà più alcun cambio dell’ora ma gli Stati dovranno scegliere il fuso più adatto alle loro esigenze. In molti hanno cominciato a chiedersi quando avrebbero dovuto cambiare l'ora per l'ultima volta, ma le divergenze tra i vari Stati e la pandemia che ha fatto accantonare le questioni meno urgenti l'Unione Europea hanno fatto sì che non sia ancora stata presa una decisione definitiva. Si dovrà quindi tornare all'ora legale nel 2024, salvo sorprese.
Fonte: Redazione Giro e Parlamento europeo