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Domenica 26 marzo 2023 torna l'ora legale: lancette un’ora avanti

26 marzo 2023 ora legale

Tra la notte di sabato 25 e domenica 26 marzo 2023 tornerà l'ora legale e le lancette dell'orologio dovranno essere spostate avanti di sessanta minuti. Esattamente alle 2, le lancette degli orologi devono essere spostate in avanti fino alle 3. Alcuni dispositivi elettronici, come i computer, cambiano automaticamente l'ora. Si torna all'ora legale e alle giornate più lunghe: un cambiamento che non tutti riescono a metabolizzare senza difficoltà.

Un altro cambio

Nonostante il paventato sop al cambio tra ora solare e legale in Europa, questo non sarà l’ultimo cambio, perché nonostante il dibattito in corso da anni l’Unione Europea non ha ancora raggiunto un accordo sull’abolizione del cambio d’ora che era stato proposto agli stati membri. Sono infatti molti i pro e i contro del passaggio ora solare/legale Eppure a settembre si è paventata l’abolizione del passaggio dall’ora legale a quella solare per ridurre il peso delle bollette dell’energie su famiglie e imprese. Sarebbero infatti molti i risparmi derivanti dal mantenimento, tutto l’anno, dell’ora legale.

26 marzo 2023 ora legale

Attenzione al sonno

Si perde un’ora di sonno, se ne guadagna una di luce, con inevitabili effetti sui bioritmi, che dovranno adeguarsi alla nuova situazione con una certa rapidità. Ma se per alcuni, la procedura è abbastanza immediata (la luce porta inevitabili benefici sull’umore, parimenti alla sensazione che la bella stagione si avvicini a larghe falcate), per altri i contraccolpi non sono affatto trascurabili. A risentirne è soprattutto l’umore, gravato da una maggiore irritabilità, oltre che da frequenti alti e bassi. Per non parlare, poi, della sensazione di stanchezza, mal di testa e perdita di appetito. Da un punto di vista dell’organismo, il tutto è provocato proprio dalla maggiore luminosità quotidiana che, determinando un ritardo nella secrezione della melatonina (ormone fondamentale per il sonno), altera ritmi biologici e abitudini. Ma niente paura: i medici assicurano che sia sufficiente una settimana per far svanire qualsivoglia effetto. In tal senso, l’Associazione nazionale medici di famiglia consiglia di “non stravolgere le proprie abitudini e puntare al contenimento dei vizi. Soprattutto i primi giorni di ora legale meglio uno stile di vita morigerato: non concedersi troppi bicchieri di vino o altri alcolici, ridurre il consumo di caffè, preferire pasti poco elaborati”.

Domenica 30 ottobre 2022 ora solare

Le stime sui risparmi derivanti dall'ora legale

Secondo uno studio a cura del Centro Studi di Conflavoro PMI, mantenere l’ora legale farebbe invece risparmiare 2,7 miliardi di euro nel 2023 sui consumi dell’elettricità, applicando gli attuali prezzi alle 147 ore di luce naturale in più che si guadagnerebbero mantenendo l’ora legale. Il beneficio economico stimato andrebbe a vantaggio delle casse dello Stato e di quelle dei provati, famiglie e imprese.

Secondo alcuni studi dell’Europarlamento precedenti ai rincari energetici, il cambio di orario faceva guadagnare in media nella UE lo 0,34% dell’energiaconsumata a livello UE, seppur con variazioni significative tra gli Stati. In Italia, secondo i dati del gestore della rete elettrica nazionale Terna, i sette mesi di ora legale comportavano una riduzione nei consumi di corrente elettrica di circa 420 milioni di chilowattora ogni anno (erano 567 milioni nel 2017 e 640 milioni nel 2009).

Dal 2004 al 2021 il risparmio è stato di circa 1,8 miliardi di euro. Considerando però i prezzi attuali, il risparmio 2022 e 2023 sarebbe di molto maggiore.

L'ora legale resterà in vigore fino a quando?

L'ora legale resterà in vigore fino a sabato 28 ottobre 2023, dato che a partire da domenica 28 ottobre 2023 tornerà l'ora solare. Questo cambio di orario ha luogo, come sappiamo, l’ultima domenica di ottobre di ogni anno e fa parte della Direttiva Europea 200 / 84CE, che prevede anche l’applicazione dell’ora legale alla fine di marzo. Questo regolamento è obbligatorio in tutti i paesi membri dell’UE e mira a ottenere risparmi energetici e sfruttare le ore di luce naturale. Rappresenta anche un vantaggio per settori come i trasporti e le comunicazioni, per la sicurezza stradale, le condizioni di lavoro, la salute, il turismo e il tempo libero, come sostenuto dalla Commissione europea nel 1999. Tuttavia, nel 2018 l’Europa ha avviato una consultazione pubblica che ha coinvolto i cittadini europei. Oltre l’80% delle persone che hanno partecipato (circa 4,6 milioni) si sono dette favorevole alla’abolizione dei cambi. Alla luce di questo risultato, la Commissione ha proposto di porre fine a questa pratica e di avere l’ultimo cambio di orario a marzo 2019, cosa che non è avvanuta vista la mancanza di consenso tra gli Stati. Ciò ha indotto l’ Europa a ritardare l’eventuale annullamento del cambio orario.

Domenica 30 ottobre 2022 ora solare

L'abolizione del cambio dell'ora solare/legale

I sostenitori della proposta di abolire il cambio dell’ora pensano che lo spostamento delle lancette provocherebbe un danno alla salute. Va detto che alla consultazione europea hanno partecipato in larga parte i cittadini dei paesi del nord Europa (a cui non giova l’ora legale). Dall’altra parte, l’ora legale garantisce un notevole risparmio energetico in alcuni paesi dell’unione grazie all’aumento delle ore di luce. In particolare, la possibilità di avere più  luce disposizione favorisce soprattutto i paesi del Sud Europa, mentre in quelli del Nord le giornate durante l’estate sono già molto lunghe a causa della vicinanza con il Polo Nord. Nel caso dell’Italia, invece, se con l’ora solare, ormai prossima, il sole nei mesi estivi sorgerebbe alle 4.30 del mattino e tramonterebbe alle 20. Con l’ora legale, ossia con lo spostamento in avanti delle lancette, il periodo di luce tra alba e tramonto va dalle 5.30 alle 21. E’ chiaro che un’ora di luce tra le 4.30 e le 5.30 è meno utile di un’ora di luce tra le 20 e le 21. E questo permetterebbe di utilizzare meno l’elettricità, risparmiando in bolletta e in emissioni. Fonte: Redazione Giro e Parlamento europeo

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