Domenica 25 ottobre 2020 torna l'ora solare: lancette un'ora indietro
Nella notte tra sabato 24 e domenica 25 ottobre 2020 tornerà l’ora solare e le lancette dell’orologio dovranno essere spostate indietro di sessanta minuti; esattamente
alle 3 bisognerà portare indietro le lancette degli orologi fino alle ore 2.
Attenzione al sonno
Per quella notte
si dormirà un'ora in più ma le sere successive diventerà buio prima.
Le giornate si fanno più brevi, farà buio prima ma guadagneremo un’ora di sonno.
Questo cambio d’orario, com’è noto, arrecherà disturbi al sonno di moltissime persone, il consiglio degli esperti è quello di non modificare i propri stili di vita per non disturbare il delicato equilibrio del meccanismo sonno/veglia.
Quindi mantenere gli orari di sveglia e riposo compensando il disagio dei primi giorni con qualche “piccola” pennichella.
Alcuni apparecchi elettronici, come i computer, modificano l'orario in automatico.
In vigore fino a quando?
L'ora solare potrebbe restare in vigore
fino a sabato 27 marzo 2021.
Questo cambio di orario ha luogo, come sappiamo, l’ultima domenica di ottobre di ogni anno e fa parte della Direttiva Europea 200 / 84CE, che prevede anche l’applicazione dell’ora legale alla fine di marzo.
Questo regolamento è obbligatorio in tutti i paesi membri dell’UE e mira a ottenere risparmi energetici e sfruttare le ore di luce naturale. Rappresenta anche un vantaggio per settori come i trasporti e le comunicazioni, per la sicurezza stradale, le condizioni di lavoro, la salute, il turismo e il tempo libero, come sostenuto dalla Commissione europea nel 1999.
Tuttavia, nel 2018 l’Europa ha avviato
una consultazione pubblica che ha coinvolto i cittadini europei.
Oltre l’80% delle persone che hanno partecipato (circa 4,6 milioni) si sono dette favorevole alla’abolizione dei cambi. Alla luce di questo risultato, la Commissione ha proposto di
porre fine a questa pratica e di avere l’ultimo cambio di orario a marzo 2019, cosa che non è avvanuta vista la mancanza di consenso tra gli Stati.
Ciò ha indotto l’ Europa a ritardare fino ad aprile 2021 l’eventuale annullamento del cambio orario.
L'abolizione del cambio dell'ora
I sostenitori della proposta di abolire il cambio dell’ora pensano che lo spostamento delle lancette provocherebbe un danno alla salute.
Va detto che alla consultazione europea hanno partecipato in larga parte i cittadini dei paesi del nord Europa (a cui non giova l’ora legale).
Dall’altra parte,
l’ora legale garantisce un notevole risparmio energetico in alcuni paesi dell’unione grazie all’aumento delle ore di luce.
In particolare, la possibilità di avere più luce disposizione favorisce soprattutto i paesi del Sud Europa, mentre in quelli del Nord le giornate durante l’estate sono già molto lunghe a causa della vicinanza con il Polo Nord.
Nel caso dell’Italia, invece, se con l’ora solare, ormai prossima, il sole nei mesi estivi sorgerebbe alle 4.30 del mattino e tramonterebbe alle 20, con l’ora legale, ossia con lo spostamento in avanti delle lancette, il periodo di luce tra alba e tramonto va dalle 5.30 alle 21.
E’ chiaro che un’ora di luce tra le 4.30 e le 5.30 è meno utile di un’ora di luce tra le 20 e le 21, permettendo di utilizzare meno l’elettricità, risparmiano in bolletta e in emissioni.
Sarà davvero l’ultimo cambio dell’ora?
Viste le divergenze di opinione tra i singoli Stati, la Commissione ha stabilito che
ogni Paese dovrà scegliere entro il 2021 quale orario adottare.
In sostanza, non ci sarà più alcun cambio dell’ora ma gli Stati dovranno scegliere il fuso più adatto alle loro esigenze.
L’Italia dice no
Magari fosse così semplice.
A novembre del 2019,
l’Italia si è detta contraria alla totale abolizione dell’ora legale per tre motivi: da una parte
mancherebbero ancora prove scientifiche che i due cambiamenti di fuso orario possano creare un danno psico-fisico; inoltre, grazie all’ora legale,
gli italiani possono beneficiare di un importante risparmio in bolletta; infine, l’Italia sostiene che
le singole scelte dei Paesi membri dell’Ue possano creare differenze tra fusi orari talmente ingombranti da mettere a rischio il corretto funzionamento del mercato comunitario.
Per questo
ha deciso di non scegliere alcun orario unico e di continuare con il cambio dall’ora solare all’ora legale e viceversa anche dopo aprile 2021.
Ma quella dell’Italia è una “posizione nazionale contraria all’iniziativa” quindi non conforme a quanto disposto dall’Europa. Il documento è stato depositato a Bruxelles a giugno 2019 ma ancora non si sa cosa accadrà la prossima primavera.
Una cosa è certa: dal 2021 in molti paesi d’Europa non si dovrà più passare dall’ora legale all’ora solare quindi l’ultimo cambio di ora per quelli che decideranno di mantenere in modo permanente l’ora legale sarà l’ultima domenica di marzo del 2021, mentre per gli stati membri che preferiscono mantenere l’ora solare, gli orologi cambieranno per l’ultima volta a ottobre dello stesso anno.
Fonte: Redazione Giro e
Parlamento europeo