Eventi

Archeologia in Rosa

  • Data: venerdi' 8 marzo 2013
  • Luogo: Udine
  • Data inizio: 27-02-2013
  • Data fine: 27-02-2013

Il progetto Archeologia in Rosa è iniziato l'anno scorso con l'intenzione di aprire le porte ai giovani che, molto spesso, dopo la laurea in Conservazione dei Beni Culturali o in Archeologia, per causa di forze maggiori, lasciano la propria tesi e le idee nel cassetto ed archiviano il proprio sogno di continuare la carriera nel difficile mondo dei beni culturali. “Rispolvera la tua tesi” è il motto che la Società Friulana di Archeologia ha inventato per invogliare i giovani laureati ad essere loro i protagonisti di un'intera giornata dedicata all'archeologia al femminile l'8 marzo 2013. Ai giovani relatori chiediamo di preparare una presentazione della propria tesi di laurea, indirizzata ad un pubblico generico di appassionati, ed un articolo di carattere accademico con un massimo di 12 pagine da pubblicare gratuitamente sulla nostra pagina Web. Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Venerdì 8 marzo 2013, Udine – Torre di Porta Villalta – Via Micesio, 2, alle ore 15,00

Ilaria PICCOLOMINI, Iconografia della donna nella ceramica attica di età classica. Verso la metà del V secolo a.C. si assiste ad un cambiamento nelle rappresentazioni figurate della ceramica attica: le raffigurazioni di miti degli dei, degli eroi e degli efebi tendono a diminuire, sostituite da scene relative alla vita muliebre e quotidiane. Mentre la grande arte si era sempre interessata alla rappresentazione dello splendore delle opere degli dei e degli eroi della Grecia, lasciando in ombra le figure più umili, come il mondo delle donne e dei bambini, un'arte minore, come la ceramica, rivolge ora la sua attenzione alla vita quotidiana. Largo spazio viene dato a scene all'interno dell'oikos, come la tessitura, il gioco, la musica ed il matrimonio, raffigurato in tutte le sue fasi.

Natascia FASIOLO, Iconografia e simbologia dei riti passaggio femminili raffigurati sui pinakes dell’antica Locri Epizefiri. Attraverso l’analisi dei simboli e delle immagini rappresentati sulle tavolette votive offerte in dono al santuario di Persefone, nell’antica colonia magno – greca di Locri Epizefiri, ci viene offerta una preziosa testimonianza della vita religiosa delle donne locresi, che era fondata sul matrimonio e sui riti prenuziali che la preparavano ad esso. Risulta evidente da queste rappresentazioni come a Locri il ruolo della donna non fosse così marginale come nel restante mondo greco; il culto celebrato nel santuario di Persefone era, infatti, un culto prevalentemente femminile, i cui riti preparavano le fanciulle ad assumere il loro ruolo nella società locrese. L’importanza attribuita a questi riti non è riscontrabile in nessun altro sito.

Micaela VERNAMONTE, L'ombra di Olimpiade nella vita e nelle imprese di Alessandro. In questa occasione viene analizzata la figura di Olimpiade, madre di Alessandro Magno, non come personaggio in sé, ma strettamente legato al figlio. Lo scopo è riuscire a capire se la donna avesse avuto un ruolo decisivo nella vita e nelle imprese di Alessandro e definire quanto fosse stata fondamentale la presenza della madre per lui. L’attenzione viene posta sull'importanza che l'elemento religioso ha ricoperto nella sua esistenza, sul rapporto, quasi esclusivamente epistolare, tra Olimpiade e Alessandro durante la spedizione di quest'ultimo in Asia, sul ruolo che la donna ha assunto in Macedonia in assenza del figlio e se, in qualche modo, a distanza, sia riuscita a condizionare i comportamenti del grande condottiero. Preziose per la ricerca sono state anche le monete e i medaglioni, in particolare quelli a tema religioso, che hanno contribuito a divulgare l'immagine della donna.

Federica TOGNON, Vetro e oro per celebrare la matrona romana. Nei vetri dorati romani viene spesso rappresentata anche la donna. Essa è moglie quando è presentata insieme al marito nei vetri raffiguranti giovani coppie di sposi, preziosi doni per il giorno delle nozze.È madre quando è con i figli perchè generare prole e, quindi, nuovi valenti cittadini, era considerato un obbligo sociale nella Roma antica. Essa, però, è anche rappresentata da sola: non più madre o moglie, ma donna, caratterizzata nella fisionomia e resa un unicum dai monili e dagli attributi riprodotti.

Valentina Pensiero, La Regina dei Mori: storia di una mummia moderna nel contesto della Sicilia sud-orientale La regione siciliana costituisce, senza dubbio, un campo d’indagine privilegiato, per il numero elevato di mummie naturali presenti, ma poco indagato per valutare un fenomeno che coinvolse le classi agiate ed il clero del meridione d’Italia tra il XVI ed il XIX secolo. Uno studio paleopatologico completo è stato effettuato su una mummia, la Regina dei Mori, databile al XIX secolo e proveniente dalla Chiesa di S. Maria della Consolazione in Scicli (Ragusa). Si tratta di un individuo di sesso femminile e di età adulto-anziana, rinvenuta intorno ai primi anni del ‘900. Le moderne tecnologie biomediche sono state utilizzate per avere più informazioni possibili sull’ambiente, lo stile di vita e le malattie che afflissero questa donna in vita. In questo incontro verranno presentati i primi risultati antropologici e paleopatologici.

Laura CHINELLATO, Quando Maria era Giuseppe, Elia, Michea... Ragionamento su un soggetto femminile dell’ara di Ratchis, erroneamente interpretato dalla critica. Coerentemente ad una efficacia comunicativa di tradizione antichissima, i soggetti scolpiti sulle superfici dell’altare di Ratchis sono stati raffigurati con rigore e sapienza teologica. Una lettura sistematica dei dettagli e d’insieme, unita a puntuali raffronti iconografici ci permette di sciogliere definitivamente alcuni dubbi su una misteriosa figurina, erroneamente interpretata dalla storiografia moderna come soggetto maschile. Di apporre, paradossalmente, un fiocco rosa a lato della Natività di Cristo. Quomodo?

Alberta PETTOELLO, Quando l’archeologia andava a nozze: alcune raccolte d’occasione nella Venezia nel Settecento. L’apparato calcografico di alcuni poemetti nuziali stampati a Venezia nel corso del XVIII secolo offre lo spunto per una riflessione sulla diffusione di un gusto erudito ed antiquario nell’ambito dell’illustrazione libraria del tempo. In concomitanza al forte sviluppo impresso alla ricerca archeologica e alla diffusione dei suoi esiti più clamorosi – segnatamente gli scavi ad Ercolano e Pompei e, non ultima, Aquileia – anche i paratesti degli opuscoli d’occasione subiscono una metamorfosi, accogliendo temi ispirati alla storia antica e soggetti a sfondo archeologico, entro una temperie di schietto sapore neoclassico.

Il pomeriggio si concluderà con la proiezione delle fotografie realizzate dai partecipanti al concorso fotografico “La donna come scrigno del passato” (vedi qui sotto), realizzato con la partecipazione della Commissione per le pari opportunità del comune di Pasian di Prato ed il Circolo fotografico “L’Obiettivo” di Pasian di Prato, e con la premiazione dei tre autori più votati dai visitatori della pagina facebook della SFA e dai tre scelti dalla giuria.

La donna come scrigno del passato La donna ha su di sè una serie di doveri e di ruoli fondamentali nella nostra società: lei è colei che educa, insegna e trasmette un sapere antico che passa ai figli. Lei è figlia, sorella, madre, nonna e bisnonna, un punto fondamentale nelle società passate e presenti.

In occasione dell’iniziativa ‘Archeologia in Rosa’ che avrà luogo l’8 Marzo 2013 a Udine nella Torre di Porta Villalta, la Società Friulana di Archeologia ha promosso un concorso fotografico aperto a tutti, con la partecipazione della Commissione per le Pari Opportunità del Comune di Pasian di Prato e del Circolo Fotografico “L’obiettivo” di Pasian di Prato. Si chiede di usare la macchina fotografica digitale o di inviarci una foto appartenente alla vostra famiglia che sappia rappresentare questo momento di scambio culturale nei vostri paesi o città italiane. Ad ogni foto dovrà essere attribuito un titolo ed una breve descrizione che spieghi il motivo per cui avete scelto di mandarcela e cosa rappresenta per voi. L’iscrizione al concorso e l’immagine dovranno pervenire per e-mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. , compilando il modulo che trovate nel sito internet http://www.archeofriuli.it alla pag. vai >>>, entro il 28 Febbraio 2013.

Dal 1° al 7 Marzo le fotografie verranno pubblicate sul sito Facebook della società e saranno visionate anche da una giuria.

L’8 marzo, al termine della serata, verranno premiate le tre fotografie scelte dai giudici e le tre più votate dal pubblico; in quell’occasione verranno presentate al pubblico anche le altre fotografie inviate.

 

Info web: Società Friulana di Archeologia 

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