Apre a Trieste, al Magazzino 26, l'Immaginario Scientifico Science Center, il nuovo museo della scienza.
L’Immaginario Scientifico Science Center ha aperto al Magazzino 26.
L’Immaginario Scientifico Science Center è il museo della scienza interattivo e sperimentale che ha per scopo la promozione e la diffusione della cultura scientifica e tecnologica.
Il nuovo Museo dell’Immaginario Scientifico occupa circa
3.000 metri quadri, distribuiti su
due piani, della sezione centrale del
Magazzino 26 del Porto Vecchio di Trieste.
Il Magazzino 26 è di proprietà del Comune di Trieste, che ha “consegnato le chiavi” degli spazi al Presidente dell’Immaginario Scientifico, Mario Bucher.
Apertura completa da primavera 2021
In questa prima fase di apertura al pubblico, sarà possibile visitare i circa 1.000 metri quadri collocati al piano terra.
Gli spazi al secondo piano saranno resi fruibili nella primavera del 2021, al termine dei lavori che stanno ancora coinvolgendo il Magazzino 26 e le aree circostanti.
Il nuovo museo della scienza
Il nuovo Museo è frutto di un progetto articolato che prevede il riuso degli spazi di una porzione del più grande degli edifici del Porto Vecchio di Trieste di proprietà del Comune di Trieste, la valorizzazione della “storica” collezione del Museo e soprattutto di un imponente percorso di creazione di nuovi contenuti e di nuove modalità multimediali, immersive e coinvolgenti di fruizione e di racconto della Scienza che nasce all’interno di molti degli Enti di Ricerca del cosiddetto “Sistema Trieste” e dell’Innovazione che alcune eccellenze imprenditoriali del territorio hanno sviluppato.
Un Museo unico, innovativo ed estroverso, ideato con lo scopo di emozionare, stupire, stimolare all’azione, spingere a porsi interrogativi i visitatori di tutte le età e estrazione: bambini, adulti, “uomini di scienza”, semplici curiosi e appassionati.
Museo di nuova generazione
L’Immaginario Scientifico Science Centre è un museo della scienza interattivo e sperimentale che ha per scopo la promozione e la diffusione della cultura scientifica e tecnologica.
Grazie a originali tecniche espositive e innovative metodologie di animazione didattica, già adottate nella precedente collocazione a Grignano e ora ulteriormente implementate, appartiene alla categoria dei cosiddetti “musei di nuova generazione” – ovvero i “science centre” di scuola anglosassone – che rivoluzionano le modalità tipiche di un museo tradizionale.
Da luogo deputato alla conservazione ed esposizione di reperti e vecchi strumenti, il museo si trasforma in un luogo vivo dove il visitatore interagisce con gli oggetti presenti e con gli ambienti museali.
Grazie a postazioni interattive chiamate
exhibit hands-on(appunto perché non sono in mostra solo per essere osservati, ma anche e soprattutto per essere toccati e maneggiati) il visitatore scatena, attiva, manipola… confrontandosi così con alcuni fenomeni naturali che lo invitano a
un gioco di scoperta e di ipotesi e gli offrono la possibilità di avvicinarsi e comprendere le leggi naturali e le interpretazioni scientifiche che sono state elaborate per farsene un’idea.
Le sezioni del nuovo museo
Il nuovo Museo dell’Immaginario Scientifico è articolato in
tre sezioni principali, Trieste e la Scienza, Fenomena e Innova, cui si affiancano due sezioni speciali Imaginaire Scientifique e il Planetario.
Una sezione per illustrare la scienza che nasce e si sviluppa a
“Trieste Città della Scienza”, il nutrito network di Enti di Ricerca che caratterizza il capoluogo del Friuli Venezia Giulia come caso unico non solo a livello italiano ma anche internazionale, per la concentrazione di Istituti e il numero di ricercatori, nato a partire dagli anni ’60 grazie all’intuizione di Paolo Budinich, Abdus Salam, Luciano Fonda, Arturo Falaschi e molti altri scienziati che diedero impulso al “Sistema Trieste”.
Una storia con radici lontane e profonde, in quanto a Trieste già nel Settecento sotto il dominio asburgico esisteva una vivace presenza scientifica, con alcuni Istituti evolutisi negli Enti che conosciamo oggi.
A corollario della sezione un corner “ponte” tra la Scienza, la Formazione e lo Sviluppo Personale, realizzato dalla Fondazione Pietro Pittini che si impegna nel promuovere azioni di filantropia sostenibile per l’impatto sociale e l’empowerment delle giovani generazioni. Grazie a una serie di domande interattive, i più giovani potranno scoprire quali siano i percorsi educativi e le competenze STEM da sviluppare per trovare una collocazione lavorativa nelle aree scientifiche raccontate dal Museo.
Nella sezione
Fenomena, che amplia gli apprezzati Exhibit, postazioni adatte alla fruizione di bambini e adulti, già presenti nella storica sede di Grignano, che invogliano a “fare per scoprire”, i visitatori possono conoscere le grandi leggi della scienza. Le aree scientifiche approfondite sono il Moto, i Fluidi, l’Elettro-magnestismo e l’Elettricità, con exhibit che permettono di sperimentare i vortice d’acqua, la sabbia del deserto, l’interazione dell’aria con gli oggetti volanti, la formazione delle bolle di sapone…
Innova è la sezione più nuova dell’Immaginario Scientifico, che lo rende ulteriormente un caso unico a livello italiano e internazionale. Approfondisce la scienza e l’innovazione che nasce nei dipartimenti ricerca innovazione di alcune delle realtà industriali di eccellenza del territorio, che si distinguono anche a livello nazionale per il loro livello innovativo e tecnologico: AcegasApsAmga gruppo Hera, SIAD e SAIPEM.
AcegasApsAmga ha dedicato il suo exhibit interattivo al tema della
sostenibilità e del trattamento delle acque, a partire dall’illustrazione del nuovo depuratore di Servola, realizzato dal Gruppo Hera. L’area è stata progettata per far capire a tutti come funziona uno degli impianti di depurazione più avanzati d’Europa. Grazie all’interattività i visitatori potranno comprendere come il depuratore sia in grado di tarare i propri trattamenti delle acque in base al fabbisogno di nutrienti del mare e dunque capire come sia un impianto che dialoga con il mare e lo tutela.
Anche lo spazio di SIAD approfondisce il tema della sostenibilità con una
suggestiva installazione sul tema della trasformazione dell’acqua attraverso i suoi cambi di stato e la sua metamorfosi da inquinata a pulita. Un viaggio esperienziale tra luci, suoni e messaggi educativi, alla scoperta dei segreti della depurazione delle acque, grazie all’utilizzo di Ossigeno e Ozono.
L’area di SAIPEM è dedicata all’
esplorazione e alle tecnologie marine. Al suo interno, attraverso la didattica sperimentale promossa dal museo, i giovani visitatori avranno l’opportunità di scoprire con un approccio interattivo e coinvolgente come sia possibile produrre energia da un ambiente così estremo e sfidante come il mare. Saipem propone, in un ambiente che richiama il mondo marino, uno dei primi robot subacquei di Saipem (ROV), oltre a quattro stazioni sperimentali. Le prime due dimostrano il principio di Archimede. Le altre sono dedicate ad un simulatore della sala controllo di droni sottomarini a comando remoto e all’Hexafloat, una base galleggiante per le pale eoliche ideata da Saipem per lo sviluppo di campi eolici marini.
Uno spazio realizzato con le più avanzate tecnologie audio-video per una rilettura “immersiva” a 360° della
mostra “Imaginaire Scientifique” di Parigi, voluta da Paolo Budinich per raccontare la scienza a tutti, attraverso l’uso delle immagini. Una sala coinvolgente, realizzata grazie al fondamentale contributo della Fondazione CRTrieste, che è anche una dedica sentita a colui che ha contribuito alla nascita del tessuto di enti scientifici internazionali di Trieste e anche all’Immaginario Scientifico stesso.
Un
nuovo planetario digitale, che permette di fare affascinanti visite alla volta celeste e scoprire dalle costellazioni ai pianeti, dal movimento apparente del sole alle albe e ai tramonti ecc. Una sezione realizzata grazie al sostegno della Fondazione Benefica Kathleen Foreman Casali.
Fonte: Comune di Trieste