Enogastronomia
A spasso per il Friuli Venezia Giulia: erbe spontanee e sapori di primavera

Esplora la variegata vegetazione del Friuli Venezia Giulia e scopri le erbe spontanee nelle valli, prati e lungo i sentieri in questa primavera!
A spasso alla ricerca di erbe spontanee
La primavera sboccia in Friuli Venezia Giulia, e con lei il fascino delle erbe spontanee.
Primi giorni di primavera, natura che germoglia e tempo di raccolta delle erbe spontanee.
Dai monti alla laguna, il Friuli Venezia Giulia offre un'alternativa unica per immergersi nella natura e conoscere il territorio attraverso i suoi sapori. Carso, prati stabili, pianura e fiumi: ogni ambiente regala le sue specialità, protagoniste della tradizione culinaria locale.
Sclòpit, radic di mont, bruscandoli, sambuco, tarassaco e asparagi selvatici sono solo alcune delle specialità che fioriscono in questa stagione, e sono anche gli ingredienti protagonisti dei piatti che offre la tradizione culinaria del territorio in questo periodo dell’anno.
Nei ricettari della tradizione, dalle colline carsiche lungo tutto l’arco alpino alle Dolomiti Friulane passando per la laguna e le campagne della pianura, non mancano le erbe spontanee, diventate protagoniste delle creazioni di molti chef – anche stellati – della regione.
Infatti, dalle ricette contadine alle creazioni degli chef stellati, le erbe spontanee sono un ingrediente versatile e prezioso.
Infatti, così come i grandi cuochi, anche i semplici amanti della cucina possono approfittare delle belle giornate primaverili per andare alla ricerca di silene, bruscandoli, del dente di leone (più comunemente conosciuto come tarassaco), della ruta, dell’ortica, della menta selvatica, del finocchietto selvatico, del radic di mont.
Una sinfonia di sapori che arricchisce piatti tipici e innovative creazioni.
Un'occasione imperdibile per unire il piacere della scoperta al gusto della buona cucina.
La primavera è il momento perfetto per mettersi a caccia di erbe spontanee, respirando l'aria fresca e ammirando la bellezza del Friuli Venezia Giulia.
Cosa aspetti? Prendi il tuo cestino e parti per un'avventura culinaria all'insegna della natura!
Ricorda sempre di rispettare l'ambiente durante le tue escursioni e di essere consapevole delle normative locali sulla raccolta di piante spontanee.
Per scoprire quali sono le piante che puoi raccogliere, e in che limite, vedi qui
Buona esplorazione!
E se vuoi partecipare a una gustosa escursione guidata alla ricerca delle erbe, ti aspetta la Alverigita di primavera, un’escursione alla scoperta delle erbe spontanee con degustazione in agriturismo.
Dove andare alla ricerca di erbe spontanee in Friuli Venezia Giulia
Cercare erbe spontanee in Friuli Venezia Giulia è un'esperienza affascinante che ti porta alla scoperta della ricca vegetazione della regione. Ecco alcuni suggerimenti su dove andare alla ricerca di erbe spontanee in diverse zone:
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Sentieri del Carso: esplora i sentieri del Carso triestino e goriziano per trovare una varietà di piante spontanee.
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Vallate della Carnia, del Tarvisiano e delle Dolomiti Friulane: le vallate offrono paesaggi mozzafiato e un'ampia gamma di vegetazione spontanea da scoprire.
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Valli del Natisone e territorio del Pordenonese: Esplora le valli del Natisone e i territori intorno a Pordenone, ricchi di risorgive e prati che ospitano diverse piante spontanee.
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Prati della Bassa Pianura Friulana: anche i prati della Bassa Pianura Friulana offrono una varietà di erbe spontanee da scoprire durante una passeggiata.
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Rive dell'Isonzo: segui i sentieri lungo le rive dell'Isonzo verso il confine con la Slovenia per trovare luoghi ideali per la raccolta di erbe spontanee.
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Prati della provincia di Gorizia: nella sola provincia di Gorizia ci sono numerosi luoghi dove è possibile trovare erbe spontanee, tra cui i germogli di luppolo, l'asparago selvatico e il sambuco.
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Escursioni cittadine: anche in città ci sono luoghi dove è possibile trovare erbe spontanee, come parchi e aree verdi.
Carso
Le passeggiate consigliate vanno dai sentieri del Carso, sia triestino che goriziano, alle vallate della Carnia, del Tarvisiano e delle Dolomiti Friulane, alle strade delle Valli del Natisone per andare a ricercare la natura e i prati anche nei territori del pordenonese, ricchi di risorgive, così come quelli della bassa pianura friulana.
Pianura
In generale, moltissimi angoli della natura della regione offrono risorse infinite in termini di vegetazione spontanea: basta passeggiare in un prato di campagna del Medio Friuli o sugli argini golenali per imbattersi nelle diverse piante spontanee.
Acetosa, acetosella, melissa, malva, achillea, piantaggine, borraggine, crescione dei prati, le rosole (papavero selvatico), e ancora erba cipollina, aglina e alliaria, accanto all’aglio orsino.
Vallate carniche
Nelle vallate carniche, ad esempio, i malgari e i contadini raccolgono da secoli il radic di mont che spunta sugli alpeggi dopo lo scioglimento delle nevi e solitamente il periodo è quello di maggio.
Un radicchietto selvatico consumato in insalate o in frittate, presidio Slow Food che in alcune zone viene chiamato radic dal glaz, proprio per la sua caratteristica di emergere dopo lo scioglimento della neve.
Il radicchio viene raccolto per circa 15 giorni, i primi di maggio, e si può conservare nei bicchieri come una conserva di verdure classica per essere degustato tutto l’anno.
Sempre nei prati della Carnia si trova il levistico, o sedano montagna.
Le zone attorno alle città
Se invece si prediligono passeggiate “cittadine”, nella sola provincia di Gorizia ci sono 19 generi ammessi alla raccolta fra cui, quelli più gettonati, i germogli di luppolo (urtissoni o bruscandoli), l’asparago selvatico (aspargina), il sambuco.
Lungo l'Isonzo
Dei sentieri più ricercati per le raccolte molti costeggiano l’Isonzo, percorrendo le rive verso il confine con la Slovenia.
Luoghi di passeggiata, a suo tempo, amati anche dai nobili asburgici in villeggiatura in quella che definivano “la meta turistica prediletta per il clima mite e la sua tranquillità”, ma non mancano nei prati nel resto della regione.
L’erba spontanea più famosa fra i bambini (e nelle cucine delle nonne) è la silene (Silene vulgaris) o sclopìt, temine che deriva dall’usanza di schiacciare i suoi fiori sul dorso della mano per provocare il rumore di uno scoppio.
L’erba si trova in terreni incolti, in prati stabili e nelle differenti aree della regione viene appellata con i termini di grisòl, sclopìt, s’ciopeti o carleti.
Infine, il tarassaco.
Con i suoi fiori (dal giallo intensissimo) si può ricavare un “finto miele” o “miele dei poveri” che può essere utilizzato per glassare omelette creando così una versione “mitteleuropea” dello sciroppo d’acero.
Le zone della laguna
Se, poi, si ha la pazienza di aspettare maggio inoltrato ci si può anche imbattere nella salicornia, l’asparago di mare.
Non si tratta di un’alga ma è sicuramente la pianta che si porta nel gusto tutta la salinità del mare.
Si raccoglie nelle zone lagunari di Grado e Marano o nelle isolette che emergono dall’acqua, ottima come accompagnamento al pesce, sbollentata o fritta e condita a piacere.
Le camminate
Con o senza raccolta, la camminata in natura è un’occasione semplice, economica, sostenibile e sana per conoscere e scoprire scorci nuovi nei territori ricchi di biodiversità del Friuli Venezia Giulia.
Fonte: PromoTurismoFVG