Eventi
34. Giornate del Cinema Muto - Pordenone
- Data: da sabato 3 a domenica 11 ottobre 2015
- Luogo: Pordenone
- Data inizio: 03-10-2015
- Data fine: 11-10-2015
Uno dei momenti più attesi delle prossime Giornate del Cinema Muto, in programma dal 3 all'11 ottobre a Pordenone, è la presentazione di The Battle of the Century (La battaglia del secolo; 1927), secondo film della più famosa coppia del cinema comico di tutti i tempi, Stan Laurel e Oliver Hardy. Di The Battle of the Century si conoscevano soltanto una decina di minuti fino a quando lo scorso marzo lo studioso e pianista americano Jon Mirsalis ha scoperto il secondo rullo, invisibile da decenni e considerato perduto.
La battaglia del titolo, nella linea classica della comicità slapstick, si combatte non con armi convenzionali ma con torte alla crema che i contendenti si sparavano allegramente in faccia. Se ne usarono più di tremila e quindi il titolo del film è quanto mai appropriato.
Restaurato dalla Lobster Films di Parigi, il film sarà presentato il 9 ottobre al Teatro Verdi di Pordenone. La 34a edizione delle Giornate sarà inaugurata daMaciste Alpino e proporrà, fra l'altro, la visione-maratona (oltre 6 ore di grande spettacolo) del cineromanzo I miserabili e, in chiusura, un altro classico senza tempo, Il fantasma dell'Opera.
L’evento di chiusura delle Giornate, sabato 10 ottobre e in replica il pomeriggio di domenica 11 ottobre, è Il fantasma dell'Opera (1925) firmato da Rupert Julian. È un'opera ancora oggi affascinante e potente che dà vita ad un mondo oscuro e misterioso. Le atmosfere gotiche, il mix di orrore e romanticismo costituiscono un imprescindibile riferimento per tutti i grandi horror dei decenni successivi. Non è il primo adattamento cinematografico del romanzo di Gaston Leroux (una versione andata perduta era stata realizzata in Germania da Ernst Matray nel 1916) ma quello che - grazie soprattutto all'impianto scenografico della Universal (cui contribuì Ben Carré) e al Fantasma creato da Lon Chaney - ha fissato per sempre il mito nell'immaginario collettivo. La copia restaurata da Photoplay, comprensiva delle scene originali a colori, è accompagnata dalla musica di Carl Davis eseguita dall'Orchestra San Marco di Pordenone diretta dal Maestro Mark Fitz-Gerald.
Restiamo sempre a Parigi con quello che possiamo definire senz'altro l'evento delle Giornate 2015, la proiezione, mercoledì 7 ottobre, del capolavoro di Henri Fescourt I miserabili (1925), universalmente riconosciuto come il migliore e il più fedele dei numerosi adattamenti dell'opera di Victor Hugo, ora impeccabilmente restaurato da CNC, Cinémathèque de Toulouse, Pathé e Fondation Jérome Seydoux Pathé. All'epoca la distribuzione, prima in Francia e poi nel resto del mondo, considerata la lunghezza del film, scelse di dividerlo in due o più parti. A Pordenone si potrà vivere l'esperienza di sei ore e mezza di proiezione con l'accompagnamento musicale al pianoforte dal vivo di Neil Brand, artista fedelissimo alle Giornate e apprezzato a livello internazionale.
Basterebbero questi primi titoli per ritrovare intatto il fascino del cinema muto nell'era del digitale e del 3D. E questa è stata fin dalle origini la sfida che ha portato le Giornate del Cinema Muto ad essere, secondo l’autorevole rivista Variety, uno dei 50 festival imperdibili al mondo, che ogni anno riportano sul grande schermo personalità e capolavori del passato, film ritrovati che si credevano perduti e nuovi restauri provenienti dagli archivi internazionali.
Gli accompagnamenti musicali live – dal piano solo alla grande orchestra - danno vita a uno spettacolo che unisce in una magica combinazione le immagini di un secolo fa con la performance dal vivo.
Ma il programma di questa 34a edizione messo a punto dal direttore David Robinson, storico del cinema e biografo ufficiale di Chaplin, offre un'infinità di suggestioni: dai film muti di Victor Fleming, il regista di Via col vento, alle commedie sovietiche tra gli anni Venti e Trenta, dai classici rivisitati ai contributi cinematografici del grande trasformista italiano Leopoldo Fregoli, a ritrovamenti importanti come le sequenze inedite di Stan Laurel e Oliver Hardy e uno dei primi Sherlock Holmes con la star del teatro americano William Gillette (a lui si devono il famoso “deerstalker”, il cappello da cacciatore, e la tipica pipa ricurva, diventati emblemi del personaggio) nei panni di Holmes. Non manca un omaggio al monumento del cinema portoghese Manoel De Oliveira, recentemente scomparso all'età di 106 anni, con Douro, il film sulla sua Porto che nel 1930 ne segnò il debutto.
Infine, a rappresentare i muti del XXI secolo, un film di animazione indipendente iraniano che prende spunto da una breve poesia di Tim Burton, Junk Girl (La bambina spazzatura) di Mohammad Zare.
Red carpet quest'anno anche alle Giornate del Cinema Muto di Pordenone: ha infatti annunciato la sua presenza Arturo Brachetti, che verrà a presentare il programma che il festival dedica quest'anno a Leopoldo Fregoli, il grande trasformista e pioniere italiano del cinema di cui Brachetti è erede e continuatore con un talento apprezzato a livello internazionale.
Grande attesa anche per l'arrivo di John Landis, regista di culto - tra i suoi titoli più famosi The Blues Brothers, Animal House e Un lupo mannaro americano a Londra, Oscar per gli effetti speciali. Landis è nella leggenda anche per Thriller, il videoclip con Michael Jackson.
Un amico delle Giornate che ritorna a Pordenone è Richard Williams, genio dell'animazione più volte premiato con l'Oscar, anche per Chi ha incastrato Roger Rabbit. Autore della bellissima sigla che ha regalato al festival, Williams presenterà alle Giornate i primi minuti del suo ultimo lavoro, Prologue, un progetto cui sta lavorando da molti anni.
La serata inaugurale delle Giornate 2015 propone, sabato 3 ottobre, Maciste alpino (1916) nell'ultimo restauro a cura del Museo Nazionale del Cinema e della Biennale di Venezia, e la breve commedia Romeo und Julia im Schnee (Romeo e Giulietta sulla neve), una libera trasposizione del dramma shakespeariano firmata da Ernst Lubitsch nel 1920. L'accompagnamento dal vivo per il film di Lubitsch è eseguito dall'Octuor de France diretto da Antonio Coppola mentre per Maciste alpino scenderanno nella buca Phil Carli, Günter Buchwald e Frank Bockius. La serata è realizzata con la partecipazione della Fondazione Crup.
In chiusura, sabato 10 ottobre, con replica il giorno successivo, sarà presentato Il fantasma dell'Opera di Rupert Julian. Fra i tanti adattamenti cinematografici del romanzo di Leroux, questo del 1925 è il più memorabile per la straordinaria interpretazione dell'"uomo dai mille volti", Lon Chaney. L'orchestra San Marco di Pordenone diretta da Mark Fitz-Gerald eseguirà dal vivo la musica composta da Carl Davis. L'evento è realizzato con il sostegno della banca FriulAdria Crédit Agricole.
Tra gli altri eventi speciali, venerdì 9 ottobre in prima serata, The Battle of the Century (La battaglia del secolo) di Clyde Bruckman e Hal Roach con la coppia comica più amata da diverse generazioni di spettatori, Stanlio e Ollio. Di questo film si conoscevano soltanto 12 minuti, e a Pordenone per la prima volta in Italia sarà possibile vedere il film quasi nella sua integrità dopo il recente ritrovamento e il restauro effettuato dalla Lobster Films di Parigi. Da sottolineare che The Battle of the Century, che detiene il record del film con il maggior numero di torte utilizzate, oltre tremila, per la battaglia cui allude il titolo, riunisce il fior fiore della comicità cinematografica: oltre a Stan Laurel e Oliver Hardy, il già citato Hal Roach, Leo Mc Carey alla supervisione, George Stevens alla macchina da presa, Richard Currier al montaggio e H.M. Walker alle didascalie.
Ancora nella sezione Eventi Speciali Chuji Tabinikki (Diario di viaggio di Chuji) di Daisuke Ito, considerato a lungo uno dei grandi capolavori perduti del cinema giapponese e ora restaurato dal National Film Center di Tokyo. Il film sarà presentato a Pordenone con la narrazione benshi (la tecnica che prevede il commento dal vivo di un attore) di Ichiro Kataoka e l'accompagnamento dell'ensemble musicale Otowaza.
E se non bastasse la vastità e la ricchezza del cinema del passato, l'edizione 2015 delle Giornate è prodiga anche per quanto riguarda il cinema del presente, muto s'intende. Oltre al già citato Prologue di Richard Williams, non mancherà di interessare e sorprendere il film d'avanguardia Picture, seconda creatura cinematografica di Paolo Cherchi Usai, sulla capacità del cinema di dialogare con altre espressioni artistiche, in primis la musica. Il film, che si avvale anche dell'opera del calligrafo Brody Neuenschwander, storico collaboratore di Peter Greenaway, è presentato in prima italiana con l'accompagnamento dal vivo dell'Alloy Orchestra. L'evento è realizzato con il sostegno della Cineteca slovena e della Cineteca del Friuli.
Da segnalare anche un film di animazione iraniano, Junk Girl (2015), e Amore tra le rovine (2014) di Massimo Alì Mohammad, un falso documentario sulla miracolosa scoperta e il restauro di un film muto italiano da tempo perduto che nasce da una passione che il giovane regista napoletano ha iniziato a coltivare proprio alle Giornate del Cinema Muto.
Infine, torna a Pordenone Naum Kleiman, premio Jean Mitry nel 1994. Lo storico e critico russo, massimo studioso di Eisenstein, fondatore del Museo del Cinema di Mosca silurato dalla politica putiniana, terrà la Jonathan Dennis Memorial Lecture.