La 26. edizione di Dedica, il festival letterario pordenonese tra i più longevi e incentrato ogni anno su un unico autore, sarà dedicato allo scrittore Hisham Matar ed è in programma dal 7 al 14 marzo 2020 a Pordenone.
E dal 12 febbraio Aspettando Dedica, ricco cartellone di anteprime in attesa del festival.
Comincia con un fitto programma di anteprime – in calendario dal 12 al 29 febbraio – il viaggio alla scoperta di Hisham Matar, lo scrittore libico protagonista della 26a edizione di Dedica (a Pordenone dal 7 al 14 marzo), organizzata dall’associazione Thesis.
16 gli appuntamenti, tutti a ingresso libero, che condurranno il pubblico nel mondo di Matar e nei temi che egli approfondisce nelle sue opere – fra esilio, sradicamento, libertà, assenza, il rapporto padre-figlio, la necessità di conoscere la verità, il desiderio di cambiamento – allargando lo sguardo alle suggestioni evocate dal mare Mediterraneo, al rapporto fra la Libia e l’Italia.
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Dedica è un unicum che da ventisei anni caratterizza il vivace panorama delle rassegne letterarie italiane.
Grazie alla sua originale formula, che concentra in un’intensa settimana spettacoli, conversazioni, cinema, musica, arte, libri, consente una vera immersione nel mondo dell’autore protagonista, attorno al quale ogni edizione costruisce il proprio specifico itinerario.
Dedica offre dunque al pubblico un’occasione per condividere una riflessione sulla figura dell’ospite scelto come dedicatario, cosicché dal fulcro della sua produzione letteraria si possa spaziare sul pensiero, sui contesti culturali, sulle varie forme artistiche che i più diversi mezzi espressivi sanno far emergere dalla sua opera.
Dedica, il festival
Sarà, il festival, ancora una volta, un’intensa settimana di conversazioni, libri, teatro, musica, fotografia, illustrazione: l’arte in tutte le sue declinazioni per un’immersione totale nel mondo dell’ospite scelto quest’anno da Dedica, Hisham Matar, scrittore di origine libica, tradotto in 40 lingue, autore fra gli altri del libro “Il ritorno. Padri, figli e la terra fra di loro” che gli è valso il Pulitzer. “Scrittura appassionata ed elegante, la sua – così lo tratteggia Claudio Cattaruzza, curatore del festival – caratterizzata da un tratto poetico e da tematiche impegnative come l’esilio, la perdita, il dolore, la separazione, l’assenza, l’effetto terapeutico della bellezza. Il suo è uno stile pacato e coinvolgente che emoziona e fa riflettere su come l’arte di raccontare non sia solo fonte di incanto, ma anche uno dei luoghi più sicuri in cui trovare consolazione”.
E sarà, nello stesso tempo, un piccolo viaggio dentro la storia e dentro l’ attualità di un Paese, la Libia, che è al centro delle cronache e inevitabilmente suscita un vasto interesse. Lo testimonia la risposta ai primi incontri di Anteprima Dedica, il calendario di appuntamenti che conduce al festival, curato da Andrea Visentin, avviato pochi giorni fa, confermando come Dedica sia anche un’occasione per avere uno sguardo alto e privilegiato su altri Paesi.
Tornerà dal 7 al 14 marzo, a Pordenone, Dedica, “che da ventisei anni – sottolinea il presidente di Thesis Antonino Frusteri – caratterizza il vivace panorama delle rassegne letterarie italiane grazie alla sua originale formula: la costruzione di un itinerario attorno alla produzione letteraria dell’autore e al suo mondo. Una formula che rende Dedica un festival unico, riconosciuto in Italia e a livello internazionale, manifestazione di eccellenza nel panorama dell’offerta culturale del Friuli Venezia Giulia”.
Ideato e curato da Thesis Associazione Culturale, il progetto Dedica è sostenuto da istituzioni ed enti pubblici – in particolare dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, da PromoTurismoFVG, dal Comune di Pordenone, dalla Fondazione Friuli – e realizzato con il sostegno di importanti soggetti privati: lo special partner Servizi CGN, Crédit Agricole FriulAdria, COOP Alleanza 3.0 e UnipolSai – AssiLab Previdenza e Servizi Pordenone.
Quattordici gli appuntamenti, per otto giorni, con Hisham Matar e con tanti prestigiosi ospiti che lo affiancheranno: un programma intenso, denso di contenuti ed emozioni. Fin dal primo giorno, quando a far conoscere Matar al pubblico.
IL PROTAGONISTA DELL’EDIZIONE 2020: HISHAM MATAR
L’edizione 2020 del festival è dedicata a Hisham Matar, scrittore di origine libica dalla scrittura appassionata ed elegante, caratterizzata da un tratto poetico e da tematiche impegnative come l’esilio, la perdita, il dolore, la separazione, l’assenza, l’effetto terapeutico della bellezza.
Il suo è uno stile pacato e coinvolgente che emoziona e fa riflettere su come l’arte di raccontare non sia solo fonte di incanto, ma anche uno dei luoghi più sicuri in cui trovare consolazione.
Hisham Matar nasce a New York nel 1970 da genitori libici.
Suo padre, Jaballa Matar, è un rappresentante diplomatico della delegazione libica alle Nazioni Unite.
Nel 1973 torna a Tripoli, dove risiederà fino al 1979, anno in cui le persecuzioni politiche di Gheddafi contro il padre, leader dell’opposizione al regime, costringono lui e la sua famiglia a riparare al Cairo, in Egitto.
Nel 1990, mentre si trova nella capitale britannica, gli agenti dei servizi segreti egiziani rapiscono suo padre al Cairo per consegnarlo poi al regime libico, che lo incarcera nella prigione di Abu Salim, a Tripoli, da dove non verrà più ritrovato.
Questa tragica scomparsa in influenzerà in maniera decisiva la scrittura di Hisham Matar.
Nel 2006 pubblica il suo primo romanzo In the Country of Men (traduzione italiana: Nessuno al mondo, 2006) che ottiene un grande riscontro di pubblico e di critica, viene selezionato per il Man Booker Prize e vince il Commonwealth Award per l’Europa e l’Asia del Sud (2007), il Royal Society of Literature Ondaatje (2007), il Premio Gregor von Rezzori (2007), il Premio Internazionale Flaiano (2007).
Nel 2011 esce Anatomy of a Disappearance (traduzione italiana: Anatomia di una scomparsa, 2011) e successivamente, nel 2016, The Return. Fathers, Sons and the Land in between(traduzione italiana: Il ritorno. Padri, figli e la terra fra di loro, 2017) con il quale vince il prestigioso Premio Pulitzer per l’Autobiografia, il PEN/Jean Stein Book Award, il Rathbones Folio Prize.
È autore, assieme all’illustratore Gianluca Buttolo, del libro per ragazzi Il libro di Dot (2017).
Il suo ultimo lavoro è A Month in Siena (traduzione italiana: Un punto di approdo, 2020).
I suoi libri sono tradotti in oltre trenta lingue.
Matar collabora con diversi quotidiani e periodici internazionali tra i quali The New York Times, The Times, The Guardian, The Independent, Asharq al-Awsat, Internazionale, The New Yorker.
È membro della Royal Society of Literature e insegna Pratica professionale in letteratura comparata, Culture asiatiche e mediorientali e Inglese presso il Barnard College/Columbia University negli Stati Uniti.
Attualmente vive a Londra con la moglie Diana, rinomata fotografa.
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Info, biglietti e programmi dettagliati: Dedica Festival – FB

